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Improvvisation n°1

Così come nelle improvvisazioni musicali il susseguirsi delle note nasce sul momento, senza schemi e senza esiti, allo stesso modo capita che si liberino le mie parole, ed io non me la sento di frenarle...



me ne sto come tutti i giorni alla fermata del tram
con la pioggia di ieri che ancora sussurra nell'aria le memorie del suo passaggio
qualche anziana signora annegata nella sua pelliccia d'altri tempi fissa il vuoto
il silenzio è rotto solo dallo sbraitare dei ragazzi che divorano pizza e dai padri che la pagano
i tram passano ma non sono mai quelli giusti
un po' come i giorni che si susseguono
troppo simili
troppo veloci
e mai come li vorremmo
poi d'un tratto ti fai coraggio pensi "prima o poi uno lo devo prendere"
e così avanzi sul gradino di un tram o di una giornata da scoprire e poi dimenticare
come se nulla fosse, come se lo avessi sempre fatto.
era uno di quei giorni che non sai bene quale sia: tipo i mercoledì o i giovedì
che uno non fa mai troppo caso se sia uno o l'altro
perchè in entrambi i casi il riposo settimanale sarebbe comunque troppo distante
e non succede mai nulla di particolarmente eccitante
la gente corre per la sua strada
senza fermarsi nemmeno per salutare
in tv passano talk show di bassa lega che nessuno guarda
al cinema si paga di meno ma tanto non ci va nessuno lo stesso
comunque... era un mercoledì, o forse un giovedì.
il tram andava dondolando in quà e in là
forse un po' scoglionato da quelle scene di torrido umorismo
in cui i vecchi se la prendono coi giovani educati
e al contempo subiscono inermi quelli maleducati
oppure i controllori, quelle rare volte in cui si vedono, che cercano di spiegare ad un imprenditore giapponese che deve pagare la multa,
"iu have to peii"
prima o poi i sensi si stufano di queste commedie e si abbandonano all'illusoria infinità che si estende fuori dal finestrino
ti incanti come un coglione a guardare tutte quelle cose che di solito non guardi
un operaio che distrugge un marciapiede con un martello pneumatico
un motociclista che zigzaga tra le auto ferme
i marocchini che lavano solo i vetri già puliti
se c'è una cosa che ho imparato e di non affezionarmi troppo alle persone sui tram
perchè proprio quando cominci a pensare che ti può far piacere la loro presenza... loro scendono
e non ti credere... è inevitabile! Una volta c'era un signore col cappello che mi stava diventando simpatico, e visto che non c'èra una fermata per scendere... si buttò dal finestrino
se piove poi, puoi stare tranquillo che quando salirai sul tram smetterà
e le goccie troneranno a carezzarti le gote soltanto alla tua discesa
ed è inutile che ti frughi quella specie di zaino riciclato
perchè l'ombrello l'hai dimenticato
o forse non lo hai mai avuto
ma devi scendere.. o farai tardi.
arriverai bagnato come un pulcino, ma almeno arriverai
e quando arrivi un sussulto ti coglie all'improvviso
per un momento il tuo respiro si sospende in un silenzio paranormale
ti guardi negli occhi, non saprei dirti come... ma lo fai, e ti dici
"un momento ma io questa storia di merda non lo so come finisce"
e mentre te lo dici passa una vecchia che ne ha viste tante
e ti bofonchia sputacchiando
"voi giovani iniziate sempre tante cose e non le finite mai"
-fine-

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