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I

Le nuvole avevano appena smesso di piangere e col calare della sera arrossirono di vergogna. Il fiume come al solito rifletteva, un soffio di vento qua e là gli increspava un po’ i pensieri, e i gabbiani cercavano il mare.

- Il tramonto è sempre il tramonto - disse una ragazza qualunque abbracciata al suo ragazzo qualunque.
- E la mamma è sempre la mamma - risposi io intromettendomi.
- Hai problemi? - mi chiese il tizio qualunque con aria minacciosa.
- Tutti ne abbiamo - risposi.

Lui non rispose, e c’era un velo di malinconia nel suo silenzio. Le persone sognano i loro momenti di gloria, ma poi non vedono l’ora di svegliarsi. Poi il vento calò e divenne brezza, le coppie si baciarono, e i gabbiani si diressero verso il mare. Ho perso la bussola tante di quelle volte che ho imparato a farne a meno, la strada giusta è sempre l’ultima che imbocchi, quella che trovi troppo tardi, quando ormai non vai più da nessuna parte. La strada del non ritorno, che ritorna sempre, come l’inciso di una brutta canzone, o il sorriso di un venditore di aspirapolveri.

- Ha il nuovo motore turbo 6000.
- Guardi non mi interessano le aspirapolveri.
- Ma questa non è un’aspirapolvere, questa è Turbine6000.
- A me sembra un’aspirapolvere, ad ogni modo non mi serve.
- Non mi dica che lei ancora scopa.
- Brutto vizio lo so, lei ha smesso?
- Assolutamente, io adesso aspiro soltanto.
- E la sua ragazza come l’ha presa?
- Benissimo, è allergica agli acari.

Sbattere la porta in faccia, non sono capace, non sono il tipo. La gente deve lavorare, io devo dormire, e il PIL, porca puttana, deve salire. Un bravo consumatore dovrebbe comprare più aspirapolveri, non sono un bravo consumatore. Forse non sono bravo affatto.
Nel frattempo gli orologi trovano, come sempre, qualche modo di essere impietosi; di sottolineare con qualche velato ticchettio la tua assoluta inconcludenza. Lancette che si inseguono, e te che insegui sogni; sogni di seconda mano, sogni in saldo, sogni di lana a fine Maggio.

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