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il gatto dall'occhi diversi

Silente s'aggira fra tetti e viali
squarcia la notte di graffi e lamenti,
lui che si ciba dei beni e dei mali
d'uomini e santi e dei loro momenti.

Sovente il guardo volge a nobil cose
che l'anime imperlan comprendo orrori,
altre volte ad essi l'occhi lui pone
a tramutar feci in splendidi fiori.

Striscia nel fango tra crani e cemento
cade la pioggia sull'umido mondo
di bestie e di schiavi nel loro armento.

La testa mi volgi tra i tanti persi
nell'ego diviso: santo ed immondo,
sei solo un gatto dall'occhi diversi.

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