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La Fine di Flash

Nel 2010 è ormai possibile affermare che chiunque abbia navigato su internet, abbia anche utilizzato Adobe Flash Player. Per chi non lo conoscesse, si tratta della tecnologia dietro ai video di youtube, molti banner animati e la stragrande maggioranza dei giochi animati online. In parole molto spicciole, Flash non è altro che un contenitore di elementi multimediali e dinamici. Il suo triste biglietto da visita, è però quello di essere una tecnologia sostanzialmente chiusa e proprietaria.


Ma cosa ha permesso a Flash di guadagnarsi il suo strapotere? Il primo elemento da considerare, è senza dubbio l'assenza di alternative funzionali per un buon periodo di tempo. In effetti, quando nacque flash, tutte le tecnologie alternative di cui possiamo servirci oggi non esistevano. L'unico vero concorrente poteva forse essere rappresentato dalle applet java, che però, per alcune caratteristiche tecniche e funzionali, hanno trovato spazio solo in ambiti che richiedessero calcoli complessi. Flash si è trovato dunque per lungo tempo a colmare un'enorme, e sempre crescente, fetta di mercato, senza nessun reale concorrente. Chiaramente, in un simile scenario, lo strapotere di Adobe in determinati campi del web, non era solo intuibile, ma anche per certi versi inevitabile.


Sia Flash, che le applet java, che il neonato e fallimentare Microsoft Silverlight, condividono alcuni aspetti che, a fronte delle moderne tecnologie, li rendono inadeguati e destinati ad un'inevitabile fine. Tutti quanti, infatti, sono strutturati come una scatola chiusa da inserirsi nelle pagine web. Hanno tutti bisogno di plug-in esterni per poter funzionare e, ultimo ma non meno importante motivo, rallentano le pagine web e sono spesso poco stabili. Va da se che per ogni webmaster sia sempre stato un sogno poter fare quello che fa Flash, senza Flash. Da un lato per avere pagine più rapide, un codice sorgente più leggibile e la possibilità di funzionare con un browser appena installato e senza plug-in; Dall'altro per risparmiare sui software Adobe, senza dei quali è piuttosto complicato realizzare contenuti flash di qualità.


Negli ultimi anni c'è stata la svolta: AJAX. Non è un detersivo, ma una tecnologia che permette di rendere dinamico qualunque contenuto web, servendosi esclusivamente di javascript, il linguaggio di scripting utilizzato da tutti i browser moderni. La diffusione di questo nuovo approccio alla programmazione web ha portato rapidamente alla nascita del cosiddetto WEB 2.0; ed ha delegato a Flash soltanto i contenuti graficamente molto pesanti e complessi. Così molte parti dell'interfaccia utente di un sito web, come bottoni, menu, elementi animati, effetti grafici; che un tempo erano realizzati con la tecnologia di Adobe, sono oggi realizzati attraverso librerie ajax(doverso citarne almeno due: JQuery e MooTools).


Adobe non è certo rimasta a guardare e, percependo l'inevitabile fine, ha realizzato Flex. Un magro tentativo di far uscire le applicazioni web dal browser e di renderle programmi a tutti gli effetti. Tentativo per altro senza dubbio ispirato da ciò che il concorrente java aveva già fatto da tempo: Java Web Start. Questa "novità" ha però trovato un breve e moderato successo solo sui dispositivi mobili, ma il consolidamento di android e di iOS4 gli ha tolto anche quello. Dopo la nascita di GWT, Inoltre, l'idea di rendere le applicazioni web indipendenti dal browser si sta sviluppando verso approcci più moderni, un esempio da seguire con interesse è Pyjamas Desktop.


La notizia che ha tolto ogni dubbio rimasto sul fatto che Flash sia destinato, finalmente, a sparire è però questa:




Se perfino la stessa Adobe si è messa a lavorare su un software, che in effetti fa quello che faceva Flash senza Flash, possiamo facilmente dedurre che loro stessi non credono nella sua sopravvivenza. C'è da dire che anche in questo caso Adobe pecchi di creatività. Infatti la rivoluzione che ha permesso di portare i contenuti grafici complessi e pesanti fuori dallo strapotere di Flash c'è già stata. Essa può riassumersi principalmente in due elementi del nuovo HTML5: video e canvas. Il primo permette infatti la riproduzione di video in streaming(come youtube) usando solo il semplice HTML, mentre il secondo permette la realizzazione di animazioni complesse. C'è da segnalare inoltre Cooties un tool gratuito che, già oggi, permette di realizzare animazioni ed esportarle nel formato canvas.
vi lascio con due link che mostrano le potenzialità delle tecnologie appena esposte:

audio & video

canvas

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