Graffio vetri nella notte
m'urlo addosso un gran silenzio,
un cuscino stringo forte
d'una lacrima c'è il segno.
Si rigiran quei pensieri
dentro a veli sconfinati
ed i sogni, miei carcerieri,
non vorrei mai terminati:
sei il più rosso dei tramonti
che ogni sera mi rapisce
e come tutti gli orizzonti
ti seduce e poi sparisce.
Io ripenso a quel calore...
a quel turbine di fiati
che s'annega nel sudore
e ci lascia quì abbracciati;
e ripenso all'albeggiare:
lievi raggi su un sorriso
di due labbra da baciare
e una carezza lungo il viso.
Graffio ancora vetri e cado
in un sonno lieve e tetro
dove dritto avanti vado,
ma mi guardo sempre indietro.
Come un cane abbandonato
sulla neve in pieno inverno,
spero all'angolo accucciato
che finisca questo inferno.
m'urlo addosso un gran silenzio,
un cuscino stringo forte
d'una lacrima c'è il segno.
Si rigiran quei pensieri
dentro a veli sconfinati
ed i sogni, miei carcerieri,
non vorrei mai terminati:
sei il più rosso dei tramonti
che ogni sera mi rapisce
e come tutti gli orizzonti
ti seduce e poi sparisce.
Io ripenso a quel calore...
a quel turbine di fiati
che s'annega nel sudore
e ci lascia quì abbracciati;
e ripenso all'albeggiare:
lievi raggi su un sorriso
di due labbra da baciare
e una carezza lungo il viso.
Graffio ancora vetri e cado
in un sonno lieve e tetro
dove dritto avanti vado,
ma mi guardo sempre indietro.
Come un cane abbandonato
sulla neve in pieno inverno,
spero all'angolo accucciato
che finisca questo inferno.
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